Insegnare e imparare
Insegnamento e ricerca sono i due pilastri della mia vita professionale. Seguendo la tradizione disciplinare che caratterizza l’insegnamento della storia della filosofia e della scienza – ma combinandola con il mio approccio personale – le mie lezioni sono caratterizzate da un intreccio di strategie induttive e deduttive. La mia filosofia dell’insegnamento si basa sui principi dell’apprendimento attivo e del universal design for learning (UDL), dando priorità a una molteplicità di mezzi attraverso i quali gli studenti possono partecipare, esprimersi e valutarsi, oltre che confrontarsi con i contenuti epistemici trattati durante il nostro percorso. Come praticante riflessivo, rivedo e aggiorno costantemente il mio approccio didattico, sperimentando nuove tecniche e valutando i risultati del mio insegnamento.
La mia filosofia di insegnamento
La mia filosofia dell’insegnamento si radica nei metodi specifici del mio campo di competenza, la filosofia. Come docente, il mio obiettivo principale è fornire agli studenti le competenze e le conoscenze richieste dalla loro formazione filosofica. Questo scopo richiede un delicato allineamento tra il processo di insegnamento-apprendimento e le caratteristiche distintive della filosofia, considerata sia come pratica argomentativa sia come disciplina storica.
Sebbene il nucleo della filosofia (occidentale) consista nell’analisi argomentativa della realtà , sarebbe ingenuo credere che la disciplina e il suo processo di apprendimento si limitino a questa caratteristica fondamentale. La storia della filosofia presenta alcune specificità metodologiche che possono influenzare il processo didattico: la contestualizzazione storica, gli ostacoli linguistici, la distanza culturale, ecc. Una tendenza comune nell’insegnamento di queste sottodiscipline è quella di minimizzare l’esposizione a tali specificità attraverso la semplificazione. Tuttavia, semplificare la filosofia e la sua storia è un processo delicato e rischioso. Generalmente, ciò avviene concentrandosi su alcuni problemi filosofici noti e su grandi filosofi oppure sterilizzando il corso da questioni storiche e/o interculturali, considerate a torto superflue. I principali rischi di questo approccio sono la banalizzazione e le distorsioni, che devono essere evitate il più possibile.
L’obiettivo di un buon docente, soprattutto in filosofia, non dovrebbe essere semplificare i contenuti del proprio corso, ma renderli comprensibili e stimolanti. Nella mia esperienza, gli studenti reagiscono con entusiasmo quando si confrontano con sfide di apprendimento ben strutturate.
Sono convinto che la pratica filosofica debba riflettersi nell’insegnamento della filosofia. Per me, questa convinzione implica che il mio insegnamento debba impiegare analisi sistematiche, contestualizzazioni storiche e interpretazioni comparative, a seconda delle specificità del corso. In modo induttivo, accompagno gli studenti verso un progressivo interrogarsi sulle proprie assunzioni implicite, sia filosofiche che storiche. In modo deduttivo, li guido nell’analisi delle implicazioni e delle tensioni nei quadri filosofici che discutiamo. Nella mia esperienza, dalla combinazione di questi due approcci, gli studenti sviluppano una comprensione critica dei materiali e sono in grado di sintetizzarli e applicarli alle proprie analisi filosofiche.
La pietra angolare della mia filosofia dell’insegnamento è l’impegno verso un apprendimento e un insegnamento critici. La mia esperienza di apprendimento, come studente, si è basata su schemi tradizionali che Paulo Freire definisce come il “sistema bancario della conoscenza”. Questo metodo, che presuppone che gli studenti siano come recipienti vuoti da riempire con il sapere del docente, si fonda su nozioni da apprendere e ripetere, senza problematizzazione, applicazione o critica. Tuttavia, i docenti non sono contenitori di conoscenza che riversano nozioni nelle menti degli studenti. Questo metodo non è solo sbagliato, ma anche dannoso, perché il vero apprendimento richiede un’applicazione attiva del sapere a nuovi contesti e un coinvolgimento critico da parte degli studenti.
Il processo di insegnamento e apprendimento è un processo strutturalmente critico. E, in quanto tale, implica l’apprendimento attivo come un insieme di metodi e tecniche attraverso i quali gli studenti si confrontano direttamente con il sapere prodotto in aula, lo mettono in discussione, lo sfidano e lo applicano a situazioni diverse.
Per sua stessa natura disciplinare, l’insegnamento della filosofia e della storia della filosofia prospera adottando i principi dello universal design for learning. Nei miei corsi, utilizzo una vasta gamma di strumenti di partecipazione, espressione e valutazione. Questa ricchezza offre agli studenti una base estesa su cui esercitare le loro competenze attraverso l’apprendimento attivo. Inoltre, contribuisce a promuovere l’empatia cognitiva e la diversità come valori intrinseci, che coltivo nei miei studenti e li incoraggio ad applicare nelle loro discussioni e nella loro vita.
Corsi
Esplora i corsi che ho insegnato negli ultimi anni, ciascuno dei quali modellato da una filosofia didattica basata sui principi dell’apprendimento attivo e dello Universal Design for Learning (UDL). Do priorità a una varietà di strumenti che permettono agli studenti di partecipare attivamente, esprimersi in modi diversi e valutare i propri progressi, confrontandosi in modo critico con i contenuti epistemici del corso.
Seminari
Gli Incontri di Filosofia Medievale offrono uno spazio di condivisione e dibattito sulla filosofia e le scienze nel medioevo, intese in senso globale e non eurocentrico, e sulla tradizione scolastica, considerata in modo olistico e non limitata al medioevo europeo. Gli incontri si svolgono presso il Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina e, spesso, anche su Zoom.
Strumenti
Navigare nelle acque turbolente dell’accademia comporta sfide significative. Durante il mio periodo alla KU Leuven, ho avuto (e continuo ad avere) il privilegio di insegnare un corso ambizioso, pensato per fornire a giovani filosofi promettenti gli strumenti necessari per il loro percorso verso la professione filosofica. In linea con la convinzione che “la conoscenza non condivisa è un privilegio”, ho scelto di rendere accessibili al pubblico alcuni materiali del corso.
Messina Medieval Library
La Messina Medieval Library è una collezione di traduzioni italiane (molte delle quali inedite) dei testi filosofici medievali e piccole opere della tradizione scolastica e pre-scolastica. Questa piccola biblioteca è pensata per offrire agli studenti una full immersion nel dibattito filosofico medievale su cui basare e al contempo eccedere le discussioni fatte in classe.



